Sull’articolazione di questo corso particolare (Divenire, Eternità, Gloria) riportiamo un chiarimento dei relatori (Nicoletta Cusano, Emanuele Severino):
«La Gloria afferma la necessità che quella che noi chiamiamo “vita” si dispieghi indefinitamente. Tale necessità si fonda sulla struttura della Coscienza (apparire trascendentale) e sul concetto di apparire come “sopraggiungere”. Questo ragionamento è riuscito a dedurre logicamente ciò che attende davvero ogni uomo? Per rispondere ci si deve rivolgere a quella “fondazione”, analizzarne i passaggi logici, comprenderne il significato profondo e coglierne le implicazioni più rilevanti.
Questo è l’obiettivo di fondo del corso. Da qui la sua articolazione intensiva in tre giornate: per affrontare i maggiori interrogativi sulla Coscienza trascendentale (in cui consiste l’essenza dell’essere umano), sul suo essere “struttura” e “Io”, facendo particolare riferimento a quello “sfondo intramontabile” (persintassi) su cui sopraggiungono gli essenti che appaiono.
Il sopra-giungere degli essenti comporta il permanere di ciò che viene sopraggiunto (altrimenti il sopraggiungere non sarebbe tale); ma esso porta anche con sé l’impossibilità che ciò che sopraggiunge – in quanto tale – non sia a sua volta sopraggiunto e oltrepassato. Questa impossibilità è la necessità della Gloria: la necessità che ciò che sopraggiunge, proprio perché sopraggiunge, non possa permanere iniziando ad appartenere allo sfondo, ma debba a sua volta essere sopraggiunto e oltrepassato da un altro essente sopraggiungente. La necessità che nella sua autenticità la “vita” sia uno scorrere infinito e inesauribile.
Questo è l’impianto logico-deduttivo con cui ci si deve confrontare per capire se il ragionamento che conduce ad affermare la Gloria apre uno squarcio su quello che ci attende»
Sorgente: (5) I Seminari della Filosofia Futura – Diario