Vasco Ursini, Il “bivio”

La filosofia, al suo inizio, si volge al senso essenziale dell’opposizione tra l’essere e il nulla e viene a trovarsi a un bivio: da un lato inizia il “Sentiero del Giorno”, dall’altro il “Sentiero della Notte”.
Queste sono espressioni di Parmenide. Possiamo esprimere lo stesso concetto così: trovarsi sul “Sentiero della Notte” vuol dire aver fede nel divenire, fede che appare ai propri occhi come “episteme”; trovarsi sul “Sentiero del Giorno” vuol dire tentare di dare testimonianza del destino della verità negando quella fede.
L’Occidente ha sinora percorso il “Sentiero della Notte”. Non è ancora stato percorso il “Sentiero del Giorno”. L’Oriente sta prima del bivio, cioè prima del pensiero che pone in luce il senso essenziale dell’opposizione tra l’essere e il nulla.
Trascrivo qui, come felice conclusione di questo mio scritto, il commento che su di esso ha espresso Luciano Tomagè:
“È così, al bivio ci aspetta un insolita erma divina, un Mercurio mai visto prima, che indica col dito la gioia del destino in fondo al sentiero di gloria”.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.