Amici di Emanuele Severino nell’ambito dell’intero pensiero contemporaneo | Facebook
Secondo il destino della verità, ogni decisione è un errare, ma nessuna decisione è indifferente, qualcosa cioè che sarebbe potuta rimanere nulla lasciando che entrasse nell’essere la decisione opposta. Poiché tutto è eterno, è impossibile un tutto che sia privo di quella parte eterna, per quanto irrilevante ed errante, che è ad esempio la mia decisione, di spostare un bicchiere sul tavolo. Le decisioni non prese sono le decisioni che non possono esistere. Se non ci fosse il più piccolo e il più grande degli errori, non ci sarebbe nemmeno la verità. Anche l’errore è eterno. Ed è necessario sia perché appunto è eterno, sia perché la verità implica necessariamente l’errore, di cui è essenzialmente la negazione.