Giulio Goggi, intervistato in occasione del Congresso Internazionale “All’alba dell’eternità. I primi 60 anni de La struttura originaria” (Brescia 2-3 marzo 2018), mette in rilievo il carattere “inaudito” del discorso di Severino che nega l’evidenza fondamentale del senso comune, che afferma che le cose vengono dal nulla e al nulla ritornano, considerandola una follia, perché implica la persuasione che ci sia un tempo in cui un essente sia niente. Severino, secondo Goggi, mettendo in discussione questa certezza fondamentale della nostra civiltà, mette in discussione la nostra stessa civiltà. L’implicazione aurea è l’implicazione dell’eternità dell’essente da parte dell’essere sé dell’essente, una apparente tautologia, che implica invece l’eternità dell’essente.
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