“Io”, come ogni “io”, sono volontà, e la volontà non è semplicemente una progettazione mentale che non abbia nulla a che fare con il corpo. Il corpo è la volontà nella sua concretezza. Quindi “io” in quanto “io” (possiamo usare la formula idealistica “io empirico”) sono volontà, cioè sono violenza, sono una forma individuata di violenza, di errore, di fede.
(Emanuele Severino, Educare al pensiero, Editrice La Scuola, Brescia 2012, p. 116).