.”Wittgenstein capovolge il modo di intendere e di praticare la filosofia in modo così radicale da stagliarsi come una perla sull’insieme dei filosofi che si sono succeduti nel corso della storia del pensiero. Ma già come persona Wittgenstein era straordinario, come le notizie sulla sua vita dimostrano, a cominciare da questa: terminata la grande guerra, Wittgenstein ritorna in Austria nel 1919 dove, influenzato dal cristianesimo di Lev Tolstoj e in particolare da “I Vangeli” dell’autore russo, convinto che il denaro corrompe, si libera della cospicua eredità paterna (il padre era morto nel 1913) donandola a più persone, tra le quali spiccano i nomi di Georg Trakl e Rainer Maria Rilke; decide di vivere per sempre senza inutili orpelli, tra pochi mobili essenziali e nessun oggetto che non fosse strettamente necessario alla vita e veste decorosamente ma con estrema semplicità: Gli aspetti della sua vita e gli stessi modi in cui l’ha pensata hanno un evidente riferimento nella sua opera.Straordinaria era anche la potenza del suo pensiero. Il filosofo Bertrand Russell lo ha descritto come “il più perfetto esempio di genio che abbia mai conosciuto: appassionato, intenso, e dominante”.Confermo qui quanto è già stato detto e cioè che Wittgenstein è un pensatore anomalo per vari motivi: per la sua complessa personalità, per la originale condotta di vita anticonformista e schiva, per l’avversione alla filosofia tradizionale, per il carattere spesso criptico e enigmatico dei suoi scritti. Lo stesso titolo dell’unica sua opera pubblicata in vita sta a significare, al di là dei tanti fraintendimenti, che l’interesse è logico in una dimensione prioritaria. Egli infatti rifiutò proposte di titoli simili (come, per esempio il titolo di “Logia filosofica”) nelle “lettere” che scrisse a C: K: Ogden, proprio perché intendeva affermare una priorità assoluta della logica, che in quegli anni aveva assunto soprattutto con Russell e Frege, un valore matematico”.
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