S. Freud, insieme a pochi altri, è stato uno dei grandi pensatori che ha influito con i suoi scritti e le sue idee su tutto il Novecento tanto che non è errato, come da più parti si è detto, che il Novecento può essere definito come “il secolo della psicoanalisi”. In che consiste sostanzialmente l’influenza freudiana sulla cultura di un intero secolo? Sul fatto che il suo lavoro, le sue ricerche, le sue scoperte hanno determinato una radicale innovazione nella concezione stessa della natura umana.
Fino a Freud si era pensato che l’uomo avesse per lo meno il dominio della coscienza, che possedesse una ragione in grado di averla vinta sui fatti della vita, sulla realtà esterna. In realtà Freud ha dimostrato ampiamente che la nostra vita quotidiana, i nostri pensieri, le nostre azioni, i nostri desideri sono determinati molto più da fattori inconsapevoli che non da fattori consapevoli.
Questo rovesciamento è stato ciò che Freud stesso ha definito come il terzo colpo inferto alla smisurata idea di sé che avevano gli uomini. Il primo colpo è quello che ha inferto Copernico togliendo dal centro dell’universo la terra e l’uomo suo abitante. Il secondo colpo lo ha inferto Darwin inserendo a pieno titolo l’uomo all’interno della scala zoologica. Il terzo colpo appunto è quello di Freud che ha fatto capire che l’uomo non è padrone della sua ragione ma che questa è ampiamente determinata dall’inconscio, territorio della psiche che egli ha esplorato in lunghi anni di lavoro per tentare di capire il suo funzionamento.
( Stefano Mistura)