« Ma, se la forza e la tendenza in cui consiste la volontà non è, come tale, convinzione, allora la forza, come tale, ignora ciò verso cui essa tende; e se nel suo conoscere ciò verso cui essa tende vi è un residuo, che non è un conoscere e in cui consiste l’essenza del volere, allora, ancora una volta, il volere ignora, in quanto volere ciò che esso vuole e i mezzi di cui deve servirsi per attuarlo.
[…] Dire dunque che come la volontà consiste nella certezza, così ogni certezza del mortale è volontà, consiste in un volere, significa che ogni certezza del mortale è certezza solo in quanto è certezza dell’innegabilità del proprio contenuto – ossia solo in quanto possiede quella determinazione che il linguaggio dell’Occidente chiama «volontà». »
Emanuele Severino, “Destino della necessità
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