E. M. Cioran. – Tutto diventa virtualmente passato – “ Io accumulo passato, non cesso di fabbricarne e di precipitarvi il presente, senza dargli la possibilità di esaurire la sua stessa durata. Vivere significa subire la magia del possibile; ma quando si scorge nel possibile stesso un passato ‹a venire›, tutto diventa virtualmente passato, e non vi è più né presente né futuro. Ciò che distinguo in ogni istante è il suo ansito e il suo rantolo, e non la transizione verso un altro istante. Elaboro tempo morto, mi abbandono all’asfissia del divenire.”
E. M. CIORAN (1911 – 1995), “La caduta nel tempo” (1964), traduzione di Tea Turolla, Adelphi, Milano 1995 (prima edizione), ‘Cadere dal tempo…’, pp. 123 – 124.
“ J’entasse du révolu, ne cesse d’en fabriquer et d’y précipiter le présent, sans lui donner le loisir d’épuiser sa propre durée. Vivre, c’est subir la magie du possible; mais lorsqu’on perçoit dans le possible même du révolu à venir, tout devient virtuellement passé, et il n’y a plus de présent ni de futur. Ce que je distingue dans chaque instant, c’est son essoufflement et son râle, et non la transition vers un autre instant. J’élabore du temps mort, je me vautre dans l’asphyxie du devenir.״ EMIL M. CIORAN, “La chute dans les temps״, Collection «NRF Essais»-Gallimard, Paris 1964 (première parution en 1964), ‘Tomber du temps…’, pp. 183 – 184.
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Riguardo al pensiero di Cioran sul passato. Se il tempo non esiste e tutti siamo eterni il problema del passato non si pone
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