“L’argomento della mia poesia (e credo di ogni possibile poesia) è la condizione umana in sé considerata; non questo o quell’avvenimento storico. Ciò non significa estraniarsi da quanto avviene nel mondo; significa solo coscienza, e volontà, di non scambiare l’essenziale col transitorio”.
Così Montale parlava di sé in una intervista radiofonica del 1951, quando, negli anni ancora brucianti del dopoguerra, agli intellettuali veniva spesso richiesto di esprimersi sul rapporto fra arte e storia sociale e politica.
(Montale. Vita, Poetica, Opere scelte, Il Sole 24 ore, 2007, p. 9).