Emanuele Severino spiega la rilevanza filosofica della poetica leopardiana. Mentre Platone era convinto che “i poeti mentono molto”, e ciò costituiva per lui motivo per scacciarli dalla città, Leopardi, pur nutrendo la stessa convinzione, è persuaso che non ci può essere vita senza poesia. La poesia è l’erede della festa arcaica, cioè del momento in cui l’uomo respira al di sopra dell’oppressione del dolore della vita. È il momento in cui l’uomo si raccoglie, raggiungendo così uno stato paradisiaco.
È dall’anima della festa, dalla danza, dal canto primordiale, che nasce la poesia: il rimedio originario da cui poi prendono origine la filosofia, la scienza e la tecnica. Un’ultima sponda prima dell’annientamento definitivo dell’uomo.
Leopardi può ben considerarsi uno dei maggiori pensatori della filosofia contemporanea. Ha infatti posto anticipatamente le basi di quella distruzione della tradizione occidentale che sarà poi continuata e sviluppata – ma non resa più radicale – da Nietzsche, Wittgenstein ed Heidegger.
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Emanuele Severino. La filosofia di Leopardi – Filosofia – Rai Cultura