I grandi contributi delle scienze alla comprensione di ciò che appare nel tempo che viviamo

I grandi contributi delle scienze alla comprensione di ciò che appare nel tempo che viviamo.Faccio riferimento solo a pochi essenziali apporti:1) La teoria della relatività generale e2) La teoria della relatività ristretta di Einstein;3) La fisica quantistica di Plank;4) Il principio di indeterminazione di Heisenberg.daAmici di Emanuele Severino | Facebook

Einstein e Heisenberg, E. Severino, La potenza dell’errare, Rizzoli, Milano 2013, pp.188-189

Si ritiene tuttora che la teoria 'generale' della relatività di Einstein e la fisica quantistica di Heisenberg si contrappongono mantenendosi 'entrambi' all'interno del senso greco-occidentale dell'"essere" e del "nulla": per il "determinismo" di Einstein le forme di energia escono dal proprio esser nulla e vi ritornano seguendo un percorso inevitabile ("determinato") e quindi prevedibile: per … Leggi tutto Einstein e Heisenberg, E. Severino, La potenza dell’errare, Rizzoli, Milano 2013, pp.188-189

“Ordine nel caos”, perché il premio Nobel per la fisica a Giorgio Parisi, di Fulvio Ananasso e Piero Sammartino – in Stati Generali dell’Innovazione | 8 Ottobre 2021

“Ordine nel caos”, perché il premio Nobel per la fisica a Giorgio Parisi, di Fulvio Ananasso e Piero Sammartino - in Stati Generali dell’Innovazione | 8 Ottobre 2021vai aOrdine nel Caos – perché il premio Nobel a Giorgio Parisi

Giorgio Parisi: Il racconto è da leggenda, “Mi feci scappare da sotto il naso un premio Nobel all’età di venticinque anni” – in Il Fatto Quotidiano

Il racconto è da leggenda: “Un giorno, mentre facevo il bagno nella vasca della casa dei miei genitori, nel gabinetto con le pareti ricoperte di un marmo arancione mi concentrai sul problema. Identificai tre contributi alla funzione beta: due avevano segno opposto e si cancellavano tra di loro, il terzo era irrimediabilmente positivo: quindi il … Leggi tutto Giorgio Parisi: Il racconto è da leggenda, “Mi feci scappare da sotto il naso un premio Nobel all’età di venticinque anni” – in Il Fatto Quotidiano