“Ogni desiderio appagato ne genera uno nuovo. Ogni meta raggiunta è a sua volta principio di un nuovo processo, e così all’infinito” (Schopenhauer)

"Ogni desiderio appagato ne genera uno nuovo. Ogni meta raggiunta è a sua volta principio di un nuovo processo, e così all'infinito" (Schopenhauer) . In queste espressioni di Schopenhauer ritorna uno dei temi più antichi e fondamentali della riflessione dell'uomo sulla propria vita. Amici di Emanuele Severino nell'ambito dell'intero pensiero contemporaneo | Facebook

Ci vogliono due anni per imparare a parlare, Luciano de Crescenzo

Ci vogliono due anni per imparare a parlare e cinquanta per imparare a tacere. Il silenzio non è vuoto, ma è pieno di risposte. È solo quando riesci a “tacere”, evitando discussioni inutili, che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza. Questa è quel genere di filosofia che non è nata per essere insegnata, … Leggi tutto Ci vogliono due anni per imparare a parlare, Luciano de Crescenzo

Non solo di pane vive l’uomo … , Federico García Lorca

Federico García Lorca (ita/espa) Non solo di pane vive l’uomo. Io, se avessi fame e fossi senza forze per la strada, non chiederei un pane; ma chiederei mezzo pane e un libro. Ed io attacco da qui violentemente quanti parlano soltanto di rivendicazioni economiche senza nominare mai le rivendicazioni culturali che è poi quel che … Leggi tutto Non solo di pane vive l’uomo … , Federico García Lorca

Vasco Ursini, Lo starci e l’andarsene

Quando si avverte che l'andarsene è ormai alle porte, si viene invasi dal dolore nutrito dall'angoscia che lo accresce smisuratamente. Ci si smarrisce, si soffre intensamente, si rasenta la perdita del controllo di sé, si piange e ci si vergogna di piangere. Poi si crolla in uno stato di crisi indefinibile. Il tutto senza poter … Leggi tutto Vasco Ursini, Lo starci e l’andarsene

Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo …, Aruki Murakami

L'indifferenza che uccide Sodostmi ga 2ag54m11o19m6lmt0  ·  Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo. Non importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o no, in fin dei conti l’essenziale, per la maggior parte di noi, è qualcosa che non si vede, ma si percepisce … Leggi tutto Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo …, Aruki Murakami

AEQUITAS OCCULTISSIMA

AEQUITAS OCCULTISSIMASecondo Agostino è una “aequitas occultissima” e “remotissima” dalla comprensione umana quella che determina, da parte di Dio, l’elezione di Giacobbe e il rifiuto del gemello Esaù.Potremmo dire che l’ateismo è chiamare Caso quella ”aequitas”.inAmici di Emanuele Severino nell'ambito dell'intero pensiero contemporaneo | Facebook

AEQUITAS OCCULTISSIMA

Secondo Agostino è una “aequitas occultissima” e “remotissima” dalla comprensione umana quella che determina, da parte di Dio, l’elezione di Giacobbe e il rifiuto del gemello Esaù.Potremmo dire che l’ateismo è chiamare Caso quella ”aequitas”.da:Amici di Emanuele Severino nell'ambito dell'intero pensiero contemporaneo | Facebook

SOLITUDINE INDIVIDUALE E SOLITUDINE COSMICA, E. M. CIORAN

Ci sono due modi di sentire la solitudine: sentirsi soli al mondo o avvertire la solitudine del mondo. Chi si sente solo vive un dramma puramente individuale; il sentimento dell'abbandono può sopraggiungere anche in una splendida cornice naturale. In tal caso interessa unicamente la propria inquietudine. Sentirti proiettato e sospeso in questo mondo, incapace di … Leggi tutto SOLITUDINE INDIVIDUALE E SOLITUDINE COSMICA, E. M. CIORAN

“Mi inoltrerò presto in questo deserto amplissimo, perfettamente piano e incommensurabile …, Umberto Eco

“Mi inoltrerò presto in questo deserto amplissimo, perfettamente piano e incommensurabile, in cui il cuore veramente pio soccombe beato. Sprofonderò nella tenebra divina, in un silenzio muto e in una unione ineffabile, e in questo sprofondarsi andrà perduta ogni eguaglianza e ogni disuguaglianza, e in quell'abisso il mio spirito perderà se stesso, e non conoscerà … Leggi tutto “Mi inoltrerò presto in questo deserto amplissimo, perfettamente piano e incommensurabile …, Umberto Eco

Emanuele Severino, La nostalgia dell’uomo, in “Dike”, Adelphi, Milano 2015, pp. 362 – 363

  “ Da un lato, [il mortale] teme la terra che salva perché vede in essa il non continuar più della vita, cioè della volontà, cioè di sé stesso. E infatti, con l’avvento della terra che salva, la vita è ‹compiuta› e anche se tutto ciò che essa è stata è eternamente conservato essa tuttavia … Leggi tutto Emanuele Severino, La nostalgia dell’uomo, in “Dike”, Adelphi, Milano 2015, pp. 362 – 363