E Severino critica i critici di Severino
«Eternità e precarietà, contraddizione feconda»
Sono usciti nell’ ultimo anno numerosi libri che prendono spunto o criticano la filosofia di Emanuele Severino. Del resto, questo filosofo giudicato da Massimo Cacciari uno dei massimi del mondo contemporaneo, ha continue attenzioni dalla saggistica tedesca (se n’ è occupato Thomas S. Hoffmann), francese (è appena uscito da Vrin Etérnité et violence ) e anglosassone (già nel 1964 fu tradotto il suo saggio su Aristotele del 1956). La filosofia analitica incomincia a proporre la tesi dell’ eternità di ogni evento – sono i cosiddetti eternalisti anglo-americani – che è tipica del pensiero di Severino. Il quale, però, considera «molto deboli le giustificazioni date per questa tesi». Anche le traduzioni spagnole delle sue opere sono moltiplici. Poi ci sono gli italiani. Allo stesso Severino abbiamo chiesto di giudicarli. Cominciamo dal saggio di Gennaro Sasso Il logo, la morte…
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