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Lo stare al di là di ogni significato è il significato che compete al nulla (nihil absolutum), e il positivo significare del nulla non è un possibilità che sia oggetto di una domanda, ma una necessità. Il nulla non è un luogo dove tutto potrebbe essere diversamente, ma è il non essere in alcun modo e di alcun luogo. E il positivo significare del nulla appartiene con necessità all’essenza dell’essente.
(E. Severino, Oltrepassare, Adelphi, Milano 2007, p. 470)
Il pensiero che guida l’Occidente non solo afferma, nel proprio inconscio, l’identità dell’essente e del niente – e quindi il pensiero che guida l’Occidente è il nichilismo -, ma crede anche di ‘vedere’ ciò che invece non è in alcun modo visibile, ossia l’uscire degli essenti dal nulla e il loro ritornarvi. Non si tratta – come invece accade nel parmenidismo di Einstein – di affermare l’illusorietà dell’esperienza del divenire, ma di rendersi conto che l’esperienza non attesta l’uscire e il ritornare nel nulla, da parte degli essenti, ma il loro incominciare ad apparire e il loro scomparire, il loro avvicendarsi nel cerchio di luce dell’apparire. Il divenire non è il divenir altro, ma è la vicenda in cui gli eterni compaiono e scompaiono – gli eterni, cioè gli identici a sé e diversi dal loro altro. Oltre quelli presenti, sono eterni anche gli eventi e gli istanti che diciamo passati e futuri.(E. Severino, La buona fede, Rizzoli, Milano 1999, p. 178)
Che senso ha questo “Essere” e perché c’è, e non piuttosto il Nulla? Come tutto ciò ha avuto inizio, o come e perché c’è da sempre. Se così è, che senso ha che tutte le cose che sono vanno nel nulla: da tutto ciò che sono state non sono più nulla. E la morte, chi la governa? Chi è che decide il giorno, il mese e l’ora in cui essa viene a prendere un essente stroncandogli la vita e teasformandolo in niente? Essa stessa o altri? Forse la Necessità. O forse il Dio immaginato come persona trascendente dai mortali? Ma questo Dio, che peraltro è morto, è, in ogni caso, ” TROPPO POCO”. E Allora? Mistero totale! Mistero che persiste da sovrano assoluto! “Al di là della muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia”, non si può proprio andare.
«In somma, il principio delle cose, e di Dio stesso, è il nulla. Giacché nessuna cosa è assolutamente necessaria, cioè non v’è ragione assoluta perch’ella non possa non essere, o non essere in quel tal modo ec. E tutte le cose sono possibili, cioè non v’è ragione assoluta perché una cosa qualunque, non possa essere, o essere in questo o quel modo ec. E non v’è divario alcuno assoluto fra tutte le possibilità, né differenza assoluta fra tutte le bontà e perfezioni possibili… Un primo ed universale principio delle cose, o non esiste, né mai fu, o se esiste o esistè, non lo possiamo in niun modo conoscere, non avendo noi né potendo avere in menomo dato per giudicare delle cose avanti le cose, e conoscerle al di là del puro fatto reale. […] La necessità di essere, o di essere in un tal modo, e di essere indipendentemente da ogni cagione, è perfezione relativa alle nostre opinioni ec. Certo è che distrutte le forme platoniche preesistenti alle cose, è distrutto Iddio».
Giacomo Leopardi, Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura (Zibaldone di pensieri), 1341-1342, Luglio 1821