La cosa e il segno. Intervista a Emanuele Severino su linguaggio, ontologia e Destino | Lo Sguardo – Rivista di Filosofia – in Academia.edu

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IL DESTINO DELL’ESSERE, citazione da E. Severino, Il muro di pietra, Rizzoli, Milano 2006, pp. 169-170

Domandare perché c'è qualcosa e non invece il niente significa affermare la possibilità che invece della totalità degli essenti, ossia di ciò che (in un modo o nell'altro) esiste, non fosse esistito nulla, e pertanto significa affermare la possibilità che tale totalità sia stata niente e torni ad esserlo. L'affermazione di questo possibilità non è … Leggi tutto IL DESTINO DELL’ESSERE, citazione da E. Severino, Il muro di pietra, Rizzoli, Milano 2006, pp. 169-170

Volontà, destino, linguaggio – 2. Senso e strutture dell’incontrovertibile nella prospettiva del Pensiero occidentale e nello sguardo del Destino – Rosenberg & Sellier

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Quando parliamo del Destino … , Da un’intervista a Emanuele Severino pubblicata su Lo Sguardo – Rivista di Filosofia

da:(4) Amici di Emanuele Severino nell'ambito dell'intero pensiero contemporaneo | Facebook Quando parliamo del Destino parliamo non di un punto semantico. Hegel nella Logica dice che il significato essere non è divisibile, non contiene altri significati. Il punto semantico è il significato che non è divisibile in altri significati. Il punto semantico è il puro … Leggi tutto Quando parliamo del Destino … , Da un’intervista a Emanuele Severino pubblicata su Lo Sguardo – Rivista di Filosofia

Le due anime che sono nel nostro petto, (E. Severino, Intorno al senso del nulla, Adelphi, Milano 2013, pp. 210-211).

Avevo promesso che avrei mostrato come Emanuele Severino "governa" le due anime che sono ovviamente anche nel suo petto. Ecco come le "governa" (Vasco Ursini): Anche se "io" sono una volontà di testimoniare il destino, io credo 'di più e più spesso' nelle cose in cui comunemente si crede che non nel "destino della verità" … Leggi tutto Le due anime che sono nel nostro petto, (E. Severino, Intorno al senso del nulla, Adelphi, Milano 2013, pp. 210-211).

GLOSSARIO delle espressioni chiave della filosofia di Emanuele Severino, da: Nicoletta Cusano, Emanuele Severino – Oltre il nichilismo, Morcelliana, 2011, p. 525

Glossario delle espressioni chiave della filosofia di Emanuele Severino da: Nicoletta Cusano, Emanuele Severino - Oltre il nichilismo, Morcelliana, Bresci 2011, p. 525 vai alla scheda del libro: https://emanueleseverino.com/2017/02/28/nicoletta-cusano-emanuele-severino-oltre-il-nichilismo-morcelliana-2011-p-540/ ------------------------------------------------------------------------------------------------- de-stino: significa lo 'stare innegabile' dell'essere. Il termine deve essere inteso in senso etimologico: il de- non ha significato depotenziante ma potenziante (Severino richiama il caso … Leggi tutto GLOSSARIO delle espressioni chiave della filosofia di Emanuele Severino, da: Nicoletta Cusano, Emanuele Severino – Oltre il nichilismo, Morcelliana, 2011, p. 525

È finita la notte, la poesia di Tagore sul destino

È finita la notte, la poesia di Tagore sul destinovai aÈ finita la notte, la poesia di Tagore sul destino È finita la notte È finita la notteSpegni la lampada fumantenell’angolo della stanza.Sul cielo d’orienteè fiorita la luce dell’universo:è un giorno lieto.Sono destinati a conoscersitutti coloro che camminerannoper strade simili.

Vasco Ursini, Rapporto tra metafisica, episteme e destino negli scritti di Emanuele Severino

In quegli scritti, la parola "destino" indica lo stare della verità, cioè l'incontrovertibile nel cui cerchio è accolta la terra e l'isolamento della terra. L' "episteme" è invece il tentativo compiuto dal pensiero greco - ma inevitabilmente fallito - di evocare l'assolutamente stante. Solo al di fuori della fede nel divenire può mostrarsi l'assoluta incontrovertibilita' … Leggi tutto Vasco Ursini, Rapporto tra metafisica, episteme e destino negli scritti di Emanuele Severino

IL DESTINO E GLI ETERNI. CHI E’ IL NARRANTE?, in Emanuele Severino, Il mio ricordo degli eterni, Rizzoli, Milano 2011, pp.46-48

"La grande veglia è ciò che nei miei scritti viene chiamato "destino della necessità" o "destino della verità", o, semplicemente, "destino". La parola 'de-stino' indica, in quegli scritti, lo 'stare': lo stare assolutamente incondizionato. Il destino è l'apparire di ciò che non può essere in alcun modo negato, rimosso, abbattuto, ossia è l'apparire della verità … Leggi tutto IL DESTINO E GLI ETERNI. CHI E’ IL NARRANTE?, in Emanuele Severino, Il mio ricordo degli eterni, Rizzoli, Milano 2011, pp.46-48

Carlo ARATA, La Verità dell’essere neoparmenidea (il Destino della Verità) e il “problema” Emanuele Severino, in Le parole dell’Essere. Per Emanuele Severino, a cura di Arnaldo Petterlini, Giorgio Brianese, Giulio Goggi, Bruno Mondadori editore, 2005, pagine 27-56

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“Nella struttura originaria del destino, …, l’affermazione che ciò che scompare non si annienta e che ciò che compare non era un niente prima d apparire, tale affermazione, dico, non è una fede”, Emanuele Severino, La legna e la cenere, Rizzoli, Milano 2000. pp. 166 – 167

Nella struttura originaria del destino, ..., l'affermazione che ciò che scompare non si annienta e che ciò che compare non era un niente prima d apparire, tale affermazione, dico, non è una fede appunto perché, se si affermasse che lo scomparire dell'essente è il suo annientamento (e che il suo comparire è il suo uscire … Leggi tutto “Nella struttura originaria del destino, …, l’affermazione che ciò che scompare non si annienta e che ciò che compare non era un niente prima d apparire, tale affermazione, dico, non è una fede”, Emanuele Severino, La legna e la cenere, Rizzoli, Milano 2000. pp. 166 – 167

Il “nulla” nello sguardo del destino, di Vasco Ursini

Nello sguardo del destino appare l'impossibilità di bandire il significato "nulla". La volontà di liberarsi di questo significato presuppone la significanza del nulla. E infatti il discorso che afferma l'assoluta insignificanza del nulla (come fa, ad esempio, il discorso neopositivista) nega sé stesso, perché il concetto di "assoluta insignificanza" non è altro che il concetto … Leggi tutto Il “nulla” nello sguardo del destino, di Vasco Ursini

Emanuele Severino risponde ai critici che gli attribuiscono la colpa di aver sostenuto che il suo “io empirico” sia l’unico a capire e conoscere il destino della verità

Vasco Ursini Emanuele Severino risponde ai critici che gli attribuiscono la colpa di aver sostenuto che il suo "io empirico" sia l'unico a capire e conoscere il destino della verità. Ecco la sua risposta: " Ogni "dialogo" che qualsiasi io della terra isolata voglia instaurare con la verità è un equivoco. È un malinteso anche … Leggi tutto Emanuele Severino risponde ai critici che gli attribuiscono la colpa di aver sostenuto che il suo “io empirico” sia l’unico a capire e conoscere il destino della verità

L’identità del destino non entra e non esce dal cerchio dell’apparire …, in EMANUELE SEVERINO, “Oltre il linguaggio”, Adelphi, Milano, 1992, pp. 237 – 238

Emanuele Severino. “ L'identità del destino non entra e non esce dal cerchio dell’apparire (ossia da ciò che è un tratto del destino stesso). Tuttavia anche l’identità del destino (l'identità in cui consiste la struttura del destino della verità) appare a sua volta nella forma della parola. Anche qui l'identità è tale, rispetto alle differenze … Leggi tutto L’identità del destino non entra e non esce dal cerchio dell’apparire …, in EMANUELE SEVERINO, “Oltre il linguaggio”, Adelphi, Milano, 1992, pp. 237 – 238

L’uomo e il destino, Emanuele Severino, Il mio ricordo degli eterni, Rizzoli, p. 100

  L' "uomo" si illude di capire e perfino di approvare la verità, e addirittura di capire e farsi sostenitore del destino della verità. In questa illusione mi trovavo e tuttora mi trovo (e vi si trova qualsiasi altrui esser "uomo" che creda di capire e di approvare il Contenuto del destino). Non è l' … Leggi tutto L’uomo e il destino, Emanuele Severino, Il mio ricordo degli eterni, Rizzoli, p. 100

Il destino, secondo Severino, testo di Vasco Ursini

Vasco Ursini Amministratore · 42 min   Il destino, in quanto apparire dell'esser sé dell'essente, è coscienza di autocoscienza e cioè "io": " Soltanto un apparire può rivolgersi a sé e vedere nel veduto lo stesso vedere, e dire "io" (La Gloria p. 60). L'Io del destino è cioè 'l'apparire autocosciente dell"esser sé dell'essente'; "l'apparire originario del … Leggi tutto Il destino, secondo Severino, testo di Vasco Ursini