EMANUELE SEVERINO, Volontà, destino, linguaggio, a cura di Perone Ugo e Giulio Goggi, Rosenberg & Sellier, 2010. Lezioni tenute a Torino, nel corso del VI ciclo seminariale della Scuola di Alta Formazione Filosofica (SDAFF)

L’APPARIRE, citazione proposta da Vasco Ursini in: E. Severino, Il sentiero del Giorno, in Essenza del nichilismo, Adelphi, Milano 1982, pp.162-163

L'APPARIRE L'apparire non è l'apparenza; anche le apparenze, come le realtà appaiono. All'opposto dell'apparenza, che nasconde, l'apparire scopre, mette in luce. Per questo lato, l'apparire è un trarsi indietro, o in disparte, come è tratto in disparte il sipario perché lo spettacolo possa essere veduto. Solo che nell'apparire non c'è traccia di ciò che si … Leggi tutto L’APPARIRE, citazione proposta da Vasco Ursini in: E. Severino, Il sentiero del Giorno, in Essenza del nichilismo, Adelphi, Milano 1982, pp.162-163

Apparire, diventar altro, decidere, Pagine da: Emanuele Severino, Volontà, destino, linguaggio, a cura di Ugo Perone e Giulio Goggi, Rosenberg & Sellier editore, 2010, pagg. 100-121

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Emanuele Severino, “l’apparire è un predicato che conviene necessariamente alle cose che appaiono”, citazione segnalata da Vasco Ursini nel gruppo FB Amici a cui piace Emanuele Severino

Di solito ci si rappresenta l'apparire [...] come ciò cui sia consentito di non avere come contenuto se medesimo: L'apparire - si ritiene - può essere apparire delle cose senza essere apparire del loro apparire: l'apparire dell'apparire sarebbe una figura che si realizza solo 'qualora' si rifletta sull'apparire delle cose. Eppure l'apparire è un predicato … Leggi tutto Emanuele Severino, “l’apparire è un predicato che conviene necessariamente alle cose che appaiono”, citazione segnalata da Vasco Ursini nel gruppo FB Amici a cui piace Emanuele Severino

Emanuele Severino: L’ente appare come ente solo se appare ciò che necessariamente gli conviene, e dunque solo se appare il niente, che è momento semantico del “non essere un niente”, citazione proposta da Vasco Ursini

L'ente appare come ente solo se appare ciò che necessariamente gli conviene, e dunque solo se appare il niente, che è momento semantico del "non essere un niente". Così, se le stelle sono le stelle del cielo, esse non apparirebbero come stelle, se il cielo non apparisse. In questa direzione va intesa l'unità degli opposti … Leggi tutto Emanuele Severino: L’ente appare come ente solo se appare ciò che necessariamente gli conviene, e dunque solo se appare il niente, che è momento semantico del “non essere un niente”, citazione proposta da Vasco Ursini

“ L’identità del destino non entra e non esce dal cerchio dell’apparire (ossia da ciò che è un tratto del destino stesso). Tuttavia anche l’identità del destino (l’identità in cui consiste la struttura del destino della verità) appare a sua volta nella forma della parola”, citazione proposta da Vasco Ursini, in EMANUELE SEVERINO, “Oltre il linguaggio”, Adelphi, Milano, 1992, pp. 237 – 238.

Emanuele Severino. “ L'identità del destino non entra e non esce dal cerchio dell’apparire (ossia da ciò che è un tratto del destino stesso). Tuttavia anche l’identità del destino (l'identità in cui consiste la struttura del destino della verità) appare a sua volta nella forma della parola. Anche qui l'identità è tale, rispetto alle differenze … Leggi tutto “ L’identità del destino non entra e non esce dal cerchio dell’apparire (ossia da ciò che è un tratto del destino stesso). Tuttavia anche l’identità del destino (l’identità in cui consiste la struttura del destino della verità) appare a sua volta nella forma della parola”, citazione proposta da Vasco Ursini, in EMANUELE SEVERINO, “Oltre il linguaggio”, Adelphi, Milano, 1992, pp. 237 – 238.

Eternità dell’essere: “il mutamento e il divenire delle cose non appaiono come annullamento dell’essere. L’errore non sta nell’apparire, ma nel modo in cui si interpreta l’apparire ( Emanuele Severino, Il sentiero del Giorno, XIII) . citazione proposta da Vasco Ursini

La verità dell'essere esige che 'tutto' l'essere sia immutabile, eterno. L'esperienza non attesta l'annullamento dell'essere, ossia il suo diventar niente, o essere stato niente (cfr. "Poscritto", pp. 81-97): nemmeno quando un'esplosione nucleare distrugge una città. Ciò non significa che il divenire delle cose sia un'illusione (come pensava Spinoza), e cioè che l'apparire del mutamento sia … Leggi tutto Eternità dell’essere: “il mutamento e il divenire delle cose non appaiono come annullamento dell’essere. L’errore non sta nell’apparire, ma nel modo in cui si interpreta l’apparire ( Emanuele Severino, Il sentiero del Giorno, XIII) . citazione proposta da Vasco Ursini

Emanuele Severino, NECESSITA’ DELL’ACCADERE DELL’ENTE. NOTE SULLA STRUTTURA DELL’ACCADERE [E. SEVERINO, Destino della necessità, Adelphi, Milano, 1980, pp. 97-99] – citazione segnalata da Storia della Filosofia – Anima Mundi

'  Ogni ente è eterno. Quindi è eterno anche quell'ente che è lo stesso accadere dell'ente. Nella verità, l'accadere non è l'incominciare ad essere, ma l'incominciare ad apparire. Che l’ente incominci ad apparire significa che esso, eterno, esce dall'ombra del non apparire ed entra nella luce dell'apparire. Cade in questa luce. Anche questo passaggio dall'ombra alla luce ha un … Leggi tutto Emanuele Severino, NECESSITA’ DELL’ACCADERE DELL’ENTE. NOTE SULLA STRUTTURA DELL’ACCADERE [E. SEVERINO, Destino della necessità, Adelphi, Milano, 1980, pp. 97-99] – citazione segnalata da Storia della Filosofia – Anima Mundi

L’apparire finito e l’apparire infinito del destino (tratto da: Vasco Ursini, Il dilemma verità dell’essere o nichilismo?, Book Sprint Edizioni, 2013)

Si è visto in altro scritto (v. L'accadere) che Severino distingue l'apparire delle singole determinazioni empiriche dall'apparire trascendentale, inteso come orizzonte della totalità finita di ciò che appare. Le cose cioè appaiono in quanto esiste una dimensione in cui il loro apparire viene accolto, ospitato e congedato. Tale dimensione trascendentale non può pertanto comparire e scomparire, … Leggi tutto L’apparire finito e l’apparire infinito del destino (tratto da: Vasco Ursini, Il dilemma verità dell’essere o nichilismo?, Book Sprint Edizioni, 2013)

EMANUELE SEVERINO, L’APPARIRE DELLA MORTE, da: Emanuele Severino, Sul divenire Dialogo con Biagio de Giovanni, Mucchi Editore, Napoli, 2014, pp. 22-28

  Come per tutti i mortali anche per Biagio de Giovanni c'è "qualcosa di ineluttabile" "nella condizione mortale dell'uomo", cioè la morte, "la prova inconfutabile", "l'irrefutabile cogenza" che "l'ente uomo nasce dal nulla e va nel nulla" - con l'inaccettabile risultato che ciò che chiamo 'destino' "si scontra con il fatto che l'uomo muore" (Biagio … Leggi tutto EMANUELE SEVERINO, L’APPARIRE DELLA MORTE, da: Emanuele Severino, Sul divenire Dialogo con Biagio de Giovanni, Mucchi Editore, Napoli, 2014, pp. 22-28